1988-89

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Il Savona si presenta ai nastri partenza della serie D con una grande squadra: il Presidente Grenno non lesina gli sforzi per allestire una compagine in grado di vincere il campionato. L\”entusiasmo tra i tifosi è alle stelle.
Una settimana prima di cominciare la stagione arriva una notizia ferale: il Savona non è stato ammesso in serie D! Sconcerto generale: cos’è successo?
A distanza di lustri nessuno è ancora in grado di dare una risposta certa. Si parlava di un assegno fidejussorio non presentato nei tempi corretti, si parlava di strane manovre per favorire il ripescaggio di società con molti santi in paradiso, si parlava di inadempienze dovute alla vecchia gestione-Quartaroli. Si è parlato di tutto e di più, nessuno è mai riuscito a chiarire fino in fondo questa vicenda: in realtà, sembra che il Savona dovesse presentare un assegno a copertura delle spettanze di Binacchi e Musiello e, contemporaneamente, un ricorso per il blocco dello stesso in quanto, in qualità di dipendenti i due avevano fatto causa in Federazione per le spettanze mai ricevute, mentre in qualità di collaboratori di Quartaroli avevano creato i presupposti per il fallimento stesso. Un arzigogolo burocratico che comunque risultò fatale ai biancoblù.
Fatto sta che il Savona, da strafavorito in serie D, si trovò retrocesso in Promozione. La vicenda naturalmente provocò pesanti strascichi a livello di squadra: molti giocatori non se la sentirono di affrontare il torneo regionale e abbandonarono la barca, ma la squadra, pur senza gli elementi di spicco, risultò troppo forte per le avversarie di campionato.
Il torneo si concluse prima ancora di cominciare: il Savona era veramente di un altro pianeta e l’unica sconfitta stagionale arrivò a promozione abbondantemente ottenuta. L’attacco risultò di gran lunga il migliore del torneo, così come la difesa fu la meno battuta.