Savona si trovava in una posizione geograficamente molto delicata, e le vie di comunicazione quasi completamente distrutte.
Eppure in quel trambusto, il Savona trovò la forza di lanciare quello che sarebbe diventato un mito assoluto del calcio italiano: Valerio Bacigalupo, il futuro portiere di quel “Grande Torino” cui abbiamo già accennato.
Valerio, fratello d’arte (altri cinque Bacigalupo hanno calcato le scene calcistiche: tra di loro un altro protagonista dei massimi scenari, anche lui portiere, quel Manlio che aveva difeso i pali di Torino, Sampierdarenese, Genoa e Venezia), ultimo prodotto dell’Università del Calcio vadese, poi passato alla Cairese, fu lanciato giovanissimo (classe 1924) e protagonista di un grandissimo campionato, preludio di una folgorante carriera, poi interrotta tragicamente nel rogo di Superga. L’esordio in serie B di Valerio avvenne in occasione della trasferta sul campo della M.A.T.E.R. (acronimo di Gruppo Sportivo Motori Alimentatori Trasformatori Elettrici Roma), alla prima giornata di campionato: due rigori parati, giusto come biglietto da visita…
Oltre ai lutti provocati dalla guerra, il Savona dovette subire anche la perdita di Lino Morchio: il forte terzino venne colpito da peritonite al ritorno dalla trasferta di Modena e, nonostante le cure mediche, si spense in pochi giorni. In quella disgraziata stagione non ci fu soltanto il “lancio” di Bacigalupo, altri giovani savonesi trovarono la strada dell’esordio ed alcuni di questi sarebbero poi stati protagonisti del Savona della rinascita, nella seconda metà degli anni’40 come Luigi Dodi , Giulin Siccardi e l’altro grande portiere Pendibene.
Del resto andare in trasferta diventava un’impresa: le linee ferroviarie erano sottoposte a bombardamento e quando si riusciva ad arrivare sul campo dell’avversaria c’era già la preoccupazione di come fare a tornare indietro.
Il regime faceva continuare il torneo per scopi propagandistici, nella speranza di creare l’illusione che la vita continuasse a svolgersi regolarmente, ma ad Aprile il Palermo si ritirò dal campionato perché con l’anno nuovo gli Americani avevano cominciato a preparare lo sbarco in Sicilia e i rosanero da Gennaio non avevano più avuto la possibilità di ospitare le gare casalinghe.
Iniziato il torneo con una squadra molto giovane ma agguerrita, il Savona si difese con onore fino a Marzo; poi vennero 8 sconfitte consecutive che condannarono gli striscioni all’ultimo posto con la peggiore difesa e il peggiore attacco, ma le retrocessioni furono congelate a causa delle vicende belliche. I campionati successivi non si sarebbero disputati fino al termine del conflitto.