2009-10

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Al termine di una lunghissima, sfiancante trattativa il Savona passa di mano: i genovesi si sostituiscono ai savonesi. Per essere più chiari, al gruppo di professionisti savonesi subentra una nuova dirigenza capitanata da Andrea Pesce, imprenditore digiuno di calcio ma che viene “fulminato sulla via di Damasco” e, dopo le iniziali perplessità, si lascerà coinvolgere e (anche) travolgere dalla passione.
Per raccontare della marcia trionfale del Savona in questo campionato bisogna partire da prima dell’inizio, quando ancora il passaggio delle consegne era in bilico e i futuri nuovi dirigenti cercavano la mossa che potesse farli accogliere a braccia aperte dalla città. Presto detto: l’ingaggio di Salvatore Jacolino come allenatore. L’uomo che aveva vinto gli ultimi 2 tornei di serie D cui aveva partecipato, colui il quale a fine carriera avrebbe collezionato 7 promozioni (di cui ben 3 a Cuneo) dalla serie D, più il primo posto a pari merito con il Savona nel 2001-02. Il suo arrivo a Savona fu il segnale che tutti attendevano: una sorta di dichiarazione di guerra a tutto il girone, la volontà palese di voler lottare per un solo posto, il primo.
La campagna acquisti seguì le indicazioni del “condottiero” piemontese, più qualche felice intuizione del d.s. Armienti: insomma, venne allestita quella che si sarebbe dimostrata sul campo una vera e propria corazzata, capace di stabilire il record di punti per il Savona in campionato. Nomi non sempre famosi come quello di Paolo Ponzo, tornato in Liguria a chiudere la carriera in biancoblù, ma che assemblati dalla sapiente mano del mister fecero sognare per mesi. Il succo del discorso si può racchiudere in due risultati: Pro Settimo-Savona 1-6 alla prima giornata e Sestrese-Savona 2-6 all’ultima, giusto per dire che tutti furono costretti ad inchinarsi di fronte ad una superiorità talmente schiacciante da risultare imbarazzante. Persino i vertici federali, dopo il rituale tentativo di bloccare una corsa che avrebbe reso interessante solo la lotta per la salvezza, furono costretti ad alzare bandiera bianca: forse le 7 vittorie iniziali consecutive ebbero il loro peso…
Dalle tante immagini di quel torneo (oltre all’esaltante vittoria nel primo turno) il gol di Cattaneo a Casale a una manciata di minuti dal termine, che sancì di fatto la vittoria del campionato, la trasferta ad Acqui con 800 persone stipate in una gabbia in cui ce ne stavano la metà, ma che per nulla al mondo si sarebbero perse il conforto della matematica nella lotta-promozione, la successiva festa casalinga a fave e salame (letteralmente) con la partecipazione di migliaia di persone, ma anche le facce beate di chi si presentava alla partita (in casa o fuori) già pregustando quello che sarebbe stato l’esito finale: anche se le cose non sempre andarono bene, ci fu comunque spazio per i sorrisi in ogni circostanza. E non è una cosa da poco. Anche quando il Savona partecipò, per la seconda volta, ai playoff-scudetto e arrivò in finale dopo aver eliminato il Pisa, ma cadendo proprio sull’ultimo ostacolo.
La rosa che spianò il campionato:
Portieri:
Giribaldi, Orru, Pascarella
Difensori:
N. Antonelli, Balsamo, Barca, Bruni, Candolini, Chiarini, Di Leo, Fici, Gallotti
Centrocampisti:
Albrieux, Andreotti, M. Antonelli, Bottiglieri, Garin, Ghigliazza, Grezzi, Montingelli, Ponzo
Attaccanti:
Cagliani, Gazzano, Ferretti, Marrazzo, Sogno, Zirilli