2010-11

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Si torna nei professionisti con rinnovato entusiasmo, anche se macchiato da un neo: la mancata conferma di mister Jacolino sulla panchina lascia abbastanza perplessi, anche se la scelta di Gennaro Ruotolo fa accendere speranze (che si riveleranno vane) di un interessamento di Spinelli alla causa biancoblù. La serie C nel frattempo ha cambiato nome ed è diventata Lega Pro, sempre divisa in due categorie: la Prima e la Seconda Divisione. Un’operazione di facciata per nascondere problemi enormi, come vedremo.
La formazione viene rafforzata con innesti molto interessanti, veri e propri pezzi pregiati per la categoria, ma le scelte tecniche dell’allenatore lasciano parecchio perplessi: non sempre le sue decisioni vengono condivise dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Quando poi anche i dirigenti entrano in rotta di collisione col mister, il finale è già scritto: esonero alla 10a giornata. Subentra Luciano Foschi che, complice una situazione non proprio idilliaca all’interno dello spogliatoio e una sensibile riduzione della qualità della squadra, riesce solo ad arrivare alla soglia dei playoff.
Per dirla tutta anche la Lega, more solito, ci mette del suo: il Savona viene penalizzato di 4 punti per non aver indicato il nome del medico sociale a Luglio!! La società naturalmente fa ricorso e naturalmente lo vince, ma il giorno prima della sentenza la Lega di Firenze, mangiando la foglia, stabilisce che la classifica finale è quella che prevede le penalità, quindi ciao Savona…
Non è questa l’unica palese irregolarità di un torneo monco (17 squadre nel girone del Savona, 16 negli altri 2) causa… mancanza di squadre. Per sopperire a una continua moria di società messe k.o. da norme sempre più stringenti, vengono ripescati cani e porci (è proprio il caso di dirlo) con addirittura la Sanremese che fa il doppio balzo dall’Eccellenza al professionismo!
All’interno della società biancoblù qualcosa cominciava a scricchiolare: con ogni probabilità il salto nel professionismo andava gestito con maggiore cautela, senza lasciarsi prendere dalla foga di bissare la trionfale annata precedente, ma nulla lasciava presagire quanto sarebbe successo di lì a pochi mesi.