2012-13

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Prima stagione “vera” dell’era-Dellepiane, nel senso che è la prima che comincia con l’imprenditore valbormidese già al posto di comando. Il riconfermatissimo Ninni Corda continua la sua gestione “all’inglese” fungendo non solo da allenatore, ma anche da direttore sportivo: la pattuglia dei sardi si amplia ulteriormente, in più vengono chiamati giovani di belle speranze per rinforzare una squadra che l’anno prima ha lottato alla brava, denunciando però anche limiti tecnici e di organico. Adesso i problemi di natura economica sono superati, quindi la rosa è decisamente più completa.
Il primo scossone arriva alla compilazione dei gironi: a Firenze devono avere seri problemi con la geografia e piazzano il Milazzo (provincia di Messina) nel girone Nord! Incredulità, ironia all’inizio, dopo nessuno si stupisce se i mamertini a metà campionato praticamente si ritirano per gli enormi problemi economici che la folle collocazione gli ha comportato.
Il secondo arriva alla presentazione della squadra: Palacrociere gremito di tifosi tutti con il naso all’insù per scoprire nuovi e vecchi giocatori che, assieme ai dirigenti, stanno sulle balconate che dal primo piano guardano sulla sala sottostante. Le prime dichiarazioni pubbliche della dirigenza sono un susseguirsi di “Passo lungo come la gamba”, “Equilibrio finanziario prima di tutto”, “La salvezza obiettivo principale” e via di questo passo, poi arriva Francesco Virdis che candido candido dice: “Io sono venuto a Savona per vincere il campionato e il titolo di capocannoniere del girone”. Facce sbigottite dei vicini, i tifosi sotto accolgono l’uscita con risate e applausi: insomma, non ci crede nessuno. Invece…
Ma andiamo con ordine: Francesco Virdis era una promessa mai sbocciata del calcio italiano che Ninni Corda andò a pescare nel misconosciuto Progetto Calcio di Sant’Elia, squadra di un quartiere di Cagliari, dove l’attaccante segnò ben 20 gol in 25 partite in serie D. Una vera e propria scommessa, quindi, che a Savona poi sarebbe diventato l’icona del calcio negli anni ’10 del secondo millennio, tanto da stabilircisi e mettere su famiglia. Ma chi lo conosceva al tempo della sua esternazione “politicamente scorretta”?
Il campionato comincia come meglio non potrebbe: prime 4 giornate e 4 vittorie, la prima addirittura sul campo della strafavorita Pro Patria, che per 2 anni consecutivi ha dovuto rinunciare al salto di categoria causa penalizzazioni per irregolarità economiche. Il primo inciampo a Santarcangelo di Romagna, in uno stadio tabù per il Savona, poi un’altra serie positiva mantiene i biancoblù a stretto contatto della vetta. Il girone di ritorno vede prima la clamorosa, rocambolesca vittoria contro il Renate, ribaltato da 0-2 a 3-2 negli ultimi 7 minuti in pieno Corda-style, poi l’altrettanto clamorosa vittoria ad Alessandria con doppietta di Virdis, infine la vittoria (anche lì a una manciata di minuti dalla fine) sempre in rimonta contro il Bassano. Un finale di campionato al cardiopalmo, con il Savona che ogni volta che andava sull’Adriatico (Fano, Bellaria, Rimini, Giacomense, Santarcangelo, Venezia citate in ordine sparso) tornava sempre a casa con le pive nel sacco, ma senza che le dirette inseguitrici riuscissero ad approfittarne. Incredibile quello che successe a Rimini alla terz’ultima di campionato: Savona spianato 2-0 in una partita praticamente non giocata Tifosi prima furibondi e poi increduli per le notizie che arrivavano dagli altri campi: Bassano-Pro Patria 0-0, Venezia che, in vantaggio 3-1 contro la Giacomense, si fa rimontare fino al 3-3 nel recupero e Monza che contro lo straultimo Milazzo non va oltre lo 0-0!
Per essere promossi matematicamente ai biancoblù basta vincere l’ultima partita casalinga dell’anno, contro un Vallée d’Aoste che a sua volta lotta per non retrocedere. La partita (non c’erano dubbi) lascia con il cuore in gola almeno per tutto il primo tempo: ospiti subito in vantaggio, poi De Martis in 2 minuti rimette le cose a posto, infine ci pensa Mannoni con una giocata strepitosa a chiudere i discorsi.
Insomma, il Savona ha vinto il campionato e Virdis, con la doppietta di Venezia la domenica successiva, si aggiudica pure il titolo di capocannoniere del girone: proprio come predetto dal bomber il giorno della presentazione.
In un’annata trionfale purtroppo non ci fu spazio solo per i sorrisi: il 24 marzo, una domenica freddissima di vento e neve, Paolo Ponzo venne stroncato da un malore durante una corsa in montagna. L’ex capitano del Savona era anche il responsabile del settore giovanile biancoblù e la notizia sconvolse i tanti che negli anni avevano apprezzato l’uomo prima ancora che il calciatore.
La rosa vincitrice del torneo:
Portieri:
Aresti, Gozzi
Difensori:
Antonelli, Belfiore, Marconi, Miale, Quintavalla, Sentinelli, Taino
Centrocampisti:
Agazzi, Baglione, Carta, Cattaneo, Demartis, Gallon, Gentile, La Rosa, Mannoni, Mazzotti, Melis, Molino
Attaccanti:
Fantini, Romero, Scotto, Virdis