1980-81

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Cambia la composizione del girone: dopo 2 anni a larghissima prevalenza toscana, si passa con piemontesi e lombarde. Con i criteri di oggi il piazzamento finale (quinto posto) non sarebbe per nulla disprezzabile, a quei tempi lasciò tantissimo amaro in bocca per il distacco abissale (-10) dalla zona-promozione in un’epoca in cui salivano dirette le prime 2 classificate.
Il timone della società viene preso da Mario Vagnola, che subentra a Viano junior. Gli obiettivi sono chiari: disputare un torneo di vertice. La squadra viene svecchiata e si punta su molti giovani di belle speranze: qualcuno si rivelerà all’altezza della situazione, qualcun altro un “pacco” clamoroso.
L’allenatore Locatelli salta dopo sole 6 giornate: fatali per lui, dopo un avvio in perfetta media inglese, la doppia sconfitta casalinga contro Rhodense e Pro Patria a cui si aggiunge quella di Asti. In queste tre partite si evidenzia l’assoluta inadeguatezza del portiere, che, dopo, si scoprirà aveva problemi di vista, mai confessati per timore di perdere il posto. Purtroppo le prestazioni di Cannarozzi sfiorano il ridicolo e a Novembre viene richiamato in fretta e furia “nonno” Ridolfi, che con i suoi 37 anni è il più anziano del gruppo.
La panchina è affidata a Giorgio Canali, tecnico indiscutibile, sotto la cui guida il Savona si riporta in zone di classifica più nobili. Si mettono particolarmente in luce due giovani: Roberto Barozzi e Gabriele Bongiorni. Per loro si apriranno le porte del calcio professionistico di ottimo livello, che frequenteranno a lungo nella loro carriera.
Alla 33a giornata, in occasione di Savona-Casatese, nel mondo del calcio suona un’immaginaria campanella: dopo un’ora di gioco Pierino Prati chiede la sostituzione. I presenti, lì per lì, pensano a un infortunio, ma quando lo vedono alzarsi dalla panchina e andare a capo chino, con le scarpette in mano, verso le scalette del sottopassaggio, capiscono che da lì non lo vedranno sbucare mai più con addosso una maglia da calcio. Dagli spalti si alza un applauso caldo, commosso, che accompagna uno dei più grandi bomber italiani verso la sua ultima doccia nello spogliatoio del Savona.
“Assieme al Milan, l’altra squadra che ho nel cuore è il Savona” ha dichiarato varie volte e proprio nella nostra città ha voluto chiudere la carriera, omaggiandola così di un privilegio che molte località avrebbero voluto vivere.
Pierino Prati, tra serie B e C2, nel Savona ha giocato 108 partite in 4 stagioni, segnando 49 reti (fate il conto: è quasi una ogni due partite), di cui l’ultima proprio in occasione della sua gara di addio.