Un altro cambio al vertice: la guida societaria viene assunta dall’Ing. Giorgio Bartoli, il quale allestisce quella che a prima vista sembrava una dignitosa compagine di calcio.
Purtroppo l’impressione è quanto mai fallace, perchè il girone di Coppa Italia in cui il Savona gioca e non dispiace, su 4 partecipanti, è composto da ben 3 squadre che a fine stagione retrocederanno. Ma questo lo si scoprirà solo alla fine.
L’illusione prosegue anche all’inizio del campionato, con un avvio non esaltante ma dignitoso. A metà girone di andata il patatrac: una serie di sconfitte brucianti intervallate da rari pareggi e vittorie fanno precipitare in classifica i biancoblù. Al giro di boa tutto pare già seriamente compromesso nonostante il cambio di panchina (al posto di Sacco veniva chiamato Ferretti), a Febbraio si riaccendeva qualche flebile speranza ma poi tutto riprecipitava nel caos più assoluto con il richiamo in panca di Sacco.
Il Savona, subito dopo Pasqua, dava l’addio ai professionisti con un mese abbondante sulla fine del campionato e potendo “vantare” il peggiore attacco del girone: solo 16 gol segnati, nemmeno 1 ogni 2 partite…