1968-69

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La stagione 1968 – 69 iniziò, per la dirigenza genovese di cui era “magna pars” il general–manager Gigione Costa, all’insegna del rinnovamento.
Furono ceduti alcuni dei grandi protagonisti delle stagioni appena trascorse: Fazzi alla Casertana, Gittone all’Entella, Fascetti al Lecco, Furino al Palermo; tanto per fare alcuni esempi.
Approdarono in maglia biancoblu il classico Zuczkowsky dal Rapallo, che offrì un ottimo rendimento, il centrocampista Artico dal Catania (deludente), mentre la sfortuna colpì duramente il libero, ex – laziale, Aldo Anzuini. Arrivarono, inoltre, due giovani provenienti dal vivaio dell’Inter: Lorenzo Barlassina e Marco Rossi, che hanno rappresentato due veri e propri “pilastri” nella storia del Savona di quel periodo.
Per il resto, escluso il finalese Canepa, rivelatosi elemento assai redditizio per molte stagioni, si videro agire molte figure di secondo piano, senza riuscire a trovare un assetto stabile e produttivo.
In panchina si partì con la conferma di Baldini, poi sostituito a metà campionato dall’allenatore in seconda Vincenzo Rigamonti, ex- grande portiere di Torino e Monza. Si disputò un campionato lineare, sempre tra le prime piazze, ma mai realmente in corsa per la promozione, che avrebbe dovuto rappresentare il vero obiettivo.
Alla fine prevalse, a sorpresa, il Piacenza che all’ultima giornata passò proprio al “Bacigalupo”, mentre gli striscioni si piazzarono al 5° posto, distanziati di ben 11 punti.
Nel frattempo lo sport savonese aveva trovato un suo nuovo, grande, vessillifero: Furio Fusi partecipò, infatti, in quel fatidico ’68 alle Olimpiadi di Città del Messico disputando i 400 metri e la staffetta 4X400.
Per l’ultima retrocessione si va allo spareggio: la spunta il Marzotto sulla Cremonese, 2-1 a Brescia.