1969-70

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La novità di maggior rilievo, per la stagione 1969–1970, fu rappresentata dall’inserimento della squadra biancoblu nel girone “B” della Serie C, a confronto con le compagini dell’Italia Centrale.
Rimase in sella l’allenatore Rigamonti e si tentò un rafforzamento, attraverso l’inserimento di giocatori particolarmente esperti: in questo senso spiccarono le mezze ali Rumignani, già del Pisa e Rossini, già del Bologna e l’ala Vivarelli del Monza, un giocatore – quest’ultimo – estremamente tecnico e valido.
A novembre arrivarono il giovanissimo Marcello Lippi, destinato ad una brillante carriera da calciatore con la Sampdoria, ma ancor più da allenatore con le più grandi squadre italiane: un “cursus honorum” culminato con la conquista, da CT della Nazionale, della Coppa del Mondo 2006. Con Lippi giunse anche l’anziano Bruno Baveni, ex- genoano e milanista, che pur disputando un numero limitato di partite ha lasciato un ricordo vivissimo, contribuendo a risollevare le sorti di una squadra per la quale, a metà torneo, si poteva anche temere un coinvolgimento nella lotta per la retrocessione.
Si lanciarono anche alcuni giovani del vivaio: ebbe la sua affermazione definitiva Antonio Marcolini, e si distinse lo sfortunato “Picci” Rosso, figlio dell’ex-allenatore biancoblu degli anni ’60. Il piazzamento finale risultò del tutto al di sotto, rispetto ai risultati raggiunti nelle precedenti stagioni: 10° posto con 37 punti, distanziati di 15 punti dalla Massese di Castelletti assurta in Serie B. La Stagione 1969–70, insomma, si concluse mostrando evidenti i primi segni di un incipiente declino; anche il rarefarsi del pubblico cominciò sensibilmente a manifestarsi.
Vista con gli occhi del poi questa stagione sarà invece importantissima: a Savona arriva a giocare, in prestito dalla Sampdoria, un libero giovane e un po’ grassottello, a causa della lunga panchina sulla sponda blucerchiata del Bisagno, tanto da meritarsi il soprannome di “quintalino”; le prove che offre in biancoblù impressionano talmente il suo allenatore che, a fine stagione, Bernardini lo richiama a Genova, lo porta in ritiro e lo fa subito esordire in serie A.
Il suo nome è Marcello Lippi ma nessuno, a quei tempi, avrebbe potuto immaginare che proprio lui sarebbe stato l’allenatore che avrebbe portato l’Italia a conquistare il quarto trionfo mondiale!
Lippi, nelle sue 21 presenze, “vinse” anche contro il Prato 1-0 alla 18a giornata e “pareggiò” ad Imola 1-1 alla 25a.