2001-02

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A posteriori c’è da benedire il mancato ripescaggio dell’anno prima, ma solo a posteriori: a quei tempi si stramalediceva il fato e la tensione non faceva dormire la notte. Ad inizio stagione l’umore non era certo dei migliori, la piazza esigeva la promozione e queste aspettative non potevano certo influire positivamente sulla psiche dei giocatori.
La compagine dell’anno prima era stata mantenuta per i 2\3 e si erano cercati ulteriori acquisti di qualità. La volontà della società è assolutamente quella di salire di categoria, però il Presidente si lascia andare troppo spesso ad esternazioni che hanno sì risalto mediatico, ma anche attirano scarse simpatie verso il Savona da parte dei centri di potere calcistico. Una su tutte: l’attacco frontale al designatore arbitrale, che ha la malaugurata idea di venire a Savona il giorno dell’unica sconfitta casalinga degli striscioni… Le forze dell’ordine hanno il loro bel daffare per riuscire a fargli raggiungere incolume la zona chiusa dello stadio.
A differenza dell’anno precedente, l’attenzione è puntata tutta sul campionato. Il Savona gioca e vince, il pubblico risponde in maniera sempre crescente, ben presto si delinea una lotta a tre fra i biancoblù, l’Ivrea e la Canavese. In occasione della gara di andata contro gli eporediesi dall’attacco al fulmicotone al Bacigalupo si presentano 4.000 persone, il Savona vince 4-3 nonostante un arbitraggio “poco consono” e grazie a un primo tempo da favola. I tifosi sono carichi come delle pile, si aspetta da un momento all’altro la fuga decisiva. Come al solito, la realtà sarà ben diversa.
L’Ivrea non conosce ostacoli in casa e fuori e, dopo la sconfitta degli striscioni a Trino, i punti di distacco in classifica sono sette. In parecchi suonano già la messa di requiem, non la tifoseria che si stringe attorno alla squadra e le dà tutto il calore possibile. Intanto anche gli arancioni hanno il loro periodo-no e il Savona, pur non brillando, riesce a dimezzare il distacco. Si arriva allo scontro diretto di Ivrea con tre soli punti di svantaggio.
Sono 800 i tifosi biancoblù che di sabato, e in diretta televisiva, seguono i loro beniamini nella partita che può valere una stagione. L’incontro non è bello ma vibrante, il Savona gioca una gara di una perfezione tattica assoluta, il gol di Bracaloni non è altro che il logico sigillo alla prestazione di tutta la squadra. L’aggancio è compiuto! Ma non è finita: le restanti tre giornate riserveranno ancora sorprese…
Le due contendenti sono con il fiato corto: la lunga fuga e la lunga rincorsa hanno lasciato il segno nelle gambe dei giocatori. Alla penultima di campionato il Savona va a Borgosesia: vantaggio immediato dei locali, ma Di Gioia riesce a pareggiare. A dieci minuti dal termine il sogno pare definitivamente svanito: i granata sono nuovamente in vantaggio; Lamberti, entrato a mezz’ora dalla fine, con due colpi di bacchetta magica in tre minuti riporta sopra gli striscioni! A quel punto diventa frenetica la ricerca di notizie da Sanremo, dove gioca l’Ivrea. Al termine dei regolamentari i matuziani sono ancora sull’1-1. Però giocano 9 contro 11. Gli arancioni si lanciano in disperati assalti verso la porta di casa, ma non riescono a passare; nel frattempo passa il tempo. L’arbitro assegna il recupero: 7 minuti. La Sanremese resta in 8 perché anche i suoi uomini non sono di ferro: al terzo minuto di recupero l’Ivrea trova finalmente il gol-vittoria. L’arbitro fischia la fine delle ostilità con due minuti di anticipo. In campo si scatena il putiferio.
E’ palese che a Roma abbiano deciso che il campionato si dovrà decidere allo spareggio: l’ultima giornata, infatti, passa senza ulteriori sorprese o batticuore e si arriva al 19 Maggio. Mai decisione della stanza dei bottoni avrebbe potuto essere più felice: la pubblicità che verrà fatta alla serie D sarà indimenticabile.
Dieci anni e due giorni dopo la doccia fredda di Casale, lo stadio di Voghera è stracolmo di tifosi: da Savona si sono mossi quasi in 3.000 per non perdersi l’evento. I cronisti sono stupefatti dall’aver assistito alla caccia al biglietto ai botteghini ancora nelle ore immediatamente precedenti la partita. Soprattutto, i cronisti sono stupefatti dalla cornice di pubblico che assiste all’incontro. Il Savona è più in palla: si vede subito, nonostante l’importanza del match blocchi le squadre. Gli striscioni, forti anche del vantaggio psicologico dato dall’aver vinto entrambi gli incontri in campionato, costruiscono di più e un passo alla volta si avvicinano all’area avversaria. Al 30’ Sala insacca su assist aereo di Di Gioia. L’arbitro, con una decisione incomprensibile per lo stesso commissario arbitrale presente, annulla. Il Savona non si perde d’animo e continua a costruire; verso la fine del tempo vengono fuori gli eporediesi ma Iacono, in tutto l’incontro, non dovrà compiere neanche una parata.
La ripresa è come il film del primo tempo riavvolto a rovescio: subito un po’ di pressione dell’Ivrea, poi il Savona sempre più presente nella metà campo avversaria. La pressione dei biancoblù sale e al 30’ Bracaloni insacca da fuori area. Questa volta c’è una posizione di fuorigioco passivo che può aiutare a capire perché l’arbitro abbia annullato anche questo gol. Si riprende ancora sullo 0-0 ma gli arancioni sono groggy, in campo è rimasta una squadra sola. “Questa volta si sono veramente inc…ti” si commenta assistendo alla rabbiosa ripartenza biancoblù. Neanche due minuti: da Barone sulla sinistra a Piccolo, discesa di Piccolo sulla fascia che quasi dalla linea di fondo centra teso. All’altezza del primo palo, solo, arriva da dietro Bracaloni che di testa fulmina Maio. Questa volta non ci sono santi: il terzo gol è quello buono, è quello che riporta il Savona tra i professionisti dopo 16, interminabili anni!
Le scene di esultanza non saranno limitate all’invasione di campo non appena il Signor Lena fischierà la fine dell’incontro. Sarà un delirio, un’orgia di felicità che si spanderanno nell’etere con dichiarazioni incomprensibili alle varie radio e televisioni. Sarà la marcia trionfale che attenderà i pullman dei tifosi dal casello di Albissola a Piazza del Popolo. Sarà la festa organizzata su due piedi, e quindi la più bella di tutte le feste possibili, che accoglierà la squadra in Via Paleocapa e la accompagnerà fin sul palco di Piazza Sisto, dove giocatori, tecnici e dirigenti raccoglieranno il vero e proprio trionfo di popolo che i Romani erano usi a riservare ai loro grandi generali.
Il Savona in C2: un sogno mille volte cullato e mille volte infranto. Ma questa volta non era un sogno, era la pura e semplice realtà.
I giocatori che fecero l’impresa:
Portieri:
Ghizzardi, Iacono
Difensori:
Barone, Bertolone, Biffi, Bisio, Cappanera, Cocito, Contino, Delucis, Di Gioia, Ognjanovic, Piccolo
Centrocampisti:
Bracaloni, Cairo, Parisi, Peluffo, Perrella, Riolfo, Solari, Stella, Termine
Attaccanti:
Aloe, Gay, Lamberti, Lupo, Rossi, Sala, Tozzi Borsoi