1958-59

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La stagione 1958–59 nasce sotto i migliori auspici: Pelizzari è confermato, la dirigenza non lesina, i tifosi sono presenti numerosissimi (una media di 5.000 spettatori nel catino, laggiù quasi all’incrocio tra la via Nazionale del Piemonte e la Piazza di Lavagnola).
Addirittura il settimanale “Savona Sport” lanciato da Ivo Pastorino e Pino Cava, apre un referendum tra i tifosi sugli acquisti da effettuare (ed il velocissimo Ratto, dal Cuneo, preferito dagli sportivi nel voto popolare è in effetti ingaggiato da Del Buono).
Il campionato sarà trionfale: una vera e propria cavalcata delle valchirie.
Il Savona ritorna in Serie C, tra le elette del calcio italiano: quella Serie C che mancava da sette stagioni e che aveva visto il team biancoblu fra i protagonisti per un lungo periodo, prima e dopo il conflitto mondiale.
Il primato non è mai messo in discussione: il primo punto viene perso, in casa, nel match–trillhing con l’Entella (1-1) alla sesta giornata.
Una partita questa con i biancocelesti ricordata ancora oggi come tra le partite più spettacolari giocate in Corso Ricci, come quella successiva con la Sammargheritese, che avremo occasione di ricordare un poco più avanti.
La prima sconfitta arriva alla 14a giornata, a Tortona, e le battute d’arresto, alla fine saranno soltanto quattro.
Accennavamo ai tifosi: si viaggiava anche all’epoca per seguire la squadra. Ad Asti si andò in treno, scortati dal capotreno Ruy Blas Angelini padre del futuro giornalista Luciano che, all’epoca, giostrava tra i pali della squadra juniores diretta da Gino Ghersi; a Rapallo, addirittura, si scelse il vaporetto, con il gruppo guidato dal mitico “Fracassin” che, per esorcizzare il mal di mare, si dedicò soprattutto al…vino.
I pilastri della squadra furono essenzialmente Teneggi, Persenda, Ciglieri (acquistato dalla Sampdoria), Mariani, Ballaucco, Merighetto I (acquistato dall’Andrea Doria, per la cifra, allora assai consistente, di un milione raccolto attraverso una sottoscrizione cittadina, lanciata da Marietto Vagnola e dai dirigenti della Compagnia Portuale “Pippo Rebagliati”).
Particolare rilievo assunse il recupero del portiere Bruno Ferrero, reduce da un anno di inattività nelle fila della Veloce a causa di una squalifica. Ferrero giocatore di alta classe, ma un poco “genio e sregolatezza”, fu chiamato in corsa a sostituire il titolare Giacomelli, infortunatosi nel corso del già ricordato, drammatico, incontro con la Sammargheritese (all’epoca, non era ancora permesso il numero 12 in panchina, tra i pali andò proprio il cannoniere Teneggi, sfoderando una serie di magnifiche parate. Teneggi, però, qualche anno prima era stato portiere di ruolo: giocando, addirittura, da titolare in un campionato di Promozione con il Varazze).
In sostanza, abbiamo ricordato una annata che costituisce una vera e propria pietra miliare nel lungo itinerario della squadra savonese. Le novità, però, per il Savona non sono finite: si torna in Serie C e si trasloca. E’ pronto il nuovissimo stadio di Legino.
La storia continua…