1996-97

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Nuovo cambio di panchina e nuovo ritorno di una una “vecchia gloria”: Gianni Mihalich prende il posto di Flavio Ferraro alla giuda di una squadra che continua ad andare avanti con l’ossatura già collaudata delle stagioni precedenti e che cerca di riscattare l’opacissima chiusura del campionato precedente.
In questa stagione Patrick Panucci si toglierà lo sfizio di centrare il titolo di capocannoniere del girone, mettendo a segno ben 18 gol pur non essendo un attaccante: in effetti i suoi gol scaturirono quasi tutti da calci di rigore o da punizioni battute con rara maestria.
Il precampionato vede il Savona impegnato in una misteriosa ed affascinante tournée in Khazakistan, in cui gli striscioni verranno accolti con tutti gli onori e la curiosità riservate agli ospiti lontani e sconosciuti. A quei tempi la nazionale khazaka non esisteva ancora ed era rarissimo per i locali poter vedere giocare dal vivo una formazione di un paese occidentale.
L’inizio di campionato portò in breve a un conflitto allenatore-presidente che quest’ultimo risolse nell’unico modo possibile: con l’esonero. La guida fu affidata al Leo Cusimano, la squadra non ne risentì particolarmente sul piano del gioco, restando sempre agganciata al treno di testa fino al clamoroso rovescio della prima di ritorno: 5-0 dal Castelnuovo Garfagnana che si stava giocando la vittoria finale con il Viareggio. Di lì in avanti ci fu una progressiva flessione, sempre ricca di gol ma con risultati altalenanti, anche se il riscatto del rovescio in terra toscana venne contro Asti (5-2) e Moncalieri (5-1).
Il buon piazzamento in classifica provocò anche un seguito mal digerito dai dirigenti: la partecipazione al play-off, allora più di oggi assolutamente inutili nel massimo torneo dilettantistico. Venne mandata in campo una formazione composta da giovani, i quali riuscirono anche a vincere una delle quattro partite disputate.