1941-42

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Il primo campionato sotto le bombe comincia tardissimo, il 26 ottobre, e finisce addirittura il 12 luglio.
Il Savona si salva con molto anticipo, però lo sport diventa sempre più difficile da praticare: la trasferta di Bari viene affrontata con soli 10 giocatori, gli spostamenti sono via via più complicati. Si stringono i denti e si cerca di continuare senza pensare alla situazione contingente.
I tempi si erano fatti molto difficili, la squadra era stata sì rafforzata da alcuni acquisti di prestigio come Buscaglia ed il mediano Venturini, ex di Spezia e Genoa, che poi sarebbe rimasto nella nostra città come impiegato dell’Ufficio Tecnico Erariale, lo jolly Zanni.
All’inizio il rendimento della compagine apparve all’altezza delle ambizioni: poi fuggì l’allenatore Orth, allontanatosi dall’Europa (destinazione il Messico) perché timoroso delle persecuzioni razziali (pare che la moglie fosse ebrea); la squadra fu affidata a Tomasi. Sul finire della stagione, con 4 risultati utili consecutivi (contro Udinese, Fiumana, Lucchese e Novara), la salvezza venne conseguita in anticipo, tanto da potersi permettere di schierare in porta il 17enne De Alessandri.